Piano di Transizione 5.0

Piano Transizione 5.0 in Gazzetta Ufficiale: tutti i dettagli

Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 52 del 2 marzo 2024,il Piano di Transizione 5.0 prende ufficialmente il via una nuova fase di sostegno agli investimenti aziendali in Italia.
Il Decreto Legge n. 19/2024, accompagnato dalle disposizioni attuative del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ha introdotto un innovativo credito d’imposta per gli investimenti effettuati nel biennio 2024-2025, con un focus mirato sul “Piano Transizione 5.0”.

La finalità di questa misura è chiara: sostenere attivamente il processo di trasformazione digitale ed energetica delle imprese italiane. L’articolo 38 del decreto legge ne disciplina l’agevolazione, delineando le condizioni e le modalità di accesso al nuovo credito d’imposta.Possono beneficiare di questo contributo tutte le imprese residenti e le stabili organizzazioni con sede in Italia, indipendentemente dalla forma giuridica, settore economico, dimensione e regime fiscale adottato per la determinazione del reddito d’impresa. Tuttavia, il decreto elenca dettagliatamente i casi di esclusione, tra cui lo stato di liquidazione volontaria o coatta dell’azienda.

Piano Transizione 5.0: requisiti e modalità di accesso

Il bonus è riconosciuto per nuovi investimenti in strutture produttive nel biennio 2024-2025, con l’obbligo che le innovazioni apportate comportino una riduzione dei consumi energetici dell’unità produttiva di almeno il 3%, salendo al 5% se calcolata sul processo programmato per l’investimento. Gli investimenti agevolabili riguardano beni materiali e strumentali indicati negli allegati A e B alla legge n. 232/2016, con ulteriori specifiche sulle caratteristiche dei beni che consentono di accedere al beneficio.

Ambito di applicazione del credito d’imposta

Il credito d’imposta comprende, entro limiti stabiliti, le spese per la formazione del personale finalizzate all’acquisizione o consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica. La formazione deve essere effettuata da soggetti esterni all’impresa, individuati con decreto del ministro delle imprese e del made in Italy.

Il provvedimento stabilisce altresì che l’ottenimento dei vantaggi è condizionato alla presentazione di specifiche certificazioni emesse da un valutatore esterno e indipendente.

Tassi e aumenti del Tax Credit

Il bonus varia in base all’entità degli investimenti:

– 35% per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro;

– 15% della spesa per gli investimenti da 2,5 milioni a 10 milioni di euro;

– 5% della spesa per investimenti superiori a 10 milioni di euro, fino al limite massimo di 50 milioni di costi ammissibili per anno per ciascuna impresa.

Il tax credit può aumentare fino al 40% e 45% in caso di riduzione dei consumi energetici superiori al 6% e 10%. Il risparmio è calcolato annualmente rispetto all’esercizio precedente.

Procedura di richiesta e utilizzo del credito

Per ottenere il credito d’imposta, le imprese devono presentare una richiesta telematica utilizzando il modello standardizzato fornito dal Gestore dei servizi energetici (GSE) insieme alla documentazione prescritta (comma 11 dell’articolo 38). Dopo la verifica della documentazione da parte del GSE, l’elenco delle imprese idonee e l’importo prenotato vengono inviati al Mimit.

Il credito d’imposta può essere utilizzato solo in compensazione tramite il modello F24, presentato attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle entrate, cinque giorni dopo l’invio dell’elenco dei beneficiari da parte del GSE all’Agenzia. Eventuali residui possono essere utilizzati nei periodi d’imposta successivi, distribuiti in cinque quote annuali di pari importo.

Le modalità attuative del credito d’imposta saranno stabilite mediante decreto, adottato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, in concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, e con il coinvolgimento del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

 

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